Tutela del diritto alle cure
“Mi chiamo Francesco, ho 48 anni e due figli. Mio papà, che ha 79 anni, due mesi fa è stato colpito da un ictus che l’ha reso infermo e non autosufficiente. Parla a fatica, è disorientato. Inoltre ha una paralisi delle gambe che lo ha reso incapace di camminare.
Due settimane dopo il ricovero in ospedale i medici l’hanno trasferito in una casa di cura e riabilitazione. Adesso mi hanno comunicato che a fine settimana verrà dimesso dalla struttura e d’iniziare a cercare un ricovero privato: si tratta di una spesa da 3 mila euro al mese!
Io non posso accudire mio papà, non sono in grado di occuparmene nè posso permettermi di pagare un’assistenza privata sia a casa che in struttura. Che cosa posso fare?”
L'Asl deve garantire le cure
Quando ci ammaliamo e diventiamo non autosufficienti abbiamo diritto alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie (domiciliari, semi-residenziali e residenziali) previste dalla legge vigente.
Se la persona malata cronica non autosufficiente non può essere curata a casa ha diritto al ricovero convenzionato presso idonea residenza sanitaria assistenziale con il contributo obbligatorio dell’Asl per il pagamento di almeno la metà della retta di ricovero.
Basta seguire un apposito percorso di tutela al diritto alle cure, interpellando gli organi competenti.
Come ottenere le cure
Basta una lettera per opporsi alle dimissioni e ottenere la prosecuzione delle cure a cui hanno diritto i malati ricoverati non più autosufficienti!
Se hai bisogno di aiuto nella compilazione o vuoi maggiori chiarimenti contattaci.
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Troverai il modello di lettera di opposizione nella pagina del sito della Fondazione Promozione Sociale
Prepara la lettera
Troverai le istruzioni nella lettera di opposizione alle dimissioni. Ricordati di sottoscriverla.
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